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terça-feira, 14 de janeiro de 2014

Seedorf é esperança para o momento tormentoso do Milan...


Milan, esonerato Allegri. Squadra a Tassotti ma è in arrivo Seedorf

Milan, esonerato Allegri. Squadra a Tassotti ma è in arrivo Seedorf
Clarence Seedorf

Il tecnico sollevato dall'incarico dopo la pesante sconfitta contro il Sassuolo. Bocciato Pippo Inzaghi, Berlusconi ha chiamato l'olandese per il rilancio. Galliani: "Dispiaciuto, soprattutto a livello umano". L'allenatore livornese: "Ringrazio il club. E' stata un'esperienza gratificante"
di ENRICO CURRO'
MILANO - Con una nota ufficiale, il Milan comunica "di aver sollevato dall'incarico di allenatore della prima squadra, con effetto immediato, il Signor Massimiliano Allegri e il suo staff". Il Milan "desidera ringraziare il Signor Allegri e il suo staff per l'opera svolta e augura loro i migliori successi professionali. La squadra è provvisoriamente affidata alla guida tecnica del Signor Mauro Tassotti".

Il comunicato del licenziamento di Allegri è chiarissimo ed è altrettanto chiaro l'avverbio "provvisoriamente", appiccicato al traghettatore Tassotti che guiderà la squadra fino a mercoledì in Coppa Italia contro lo Spezia. Il futuro allenatore del Milan, da giovedì, sarà Seedorf, come è noto da tempo. La novità è che Berlusconi, in seguito al tracollo col Sassuolo, gli ha chiesto di anticipare i tempi dell'addio al calcio, liberandosi dal contratto che lo lega al Botafogo. E le parole dell'agente del calciatore olandese, Deborah Martin, non lasciano molti dubbi sull'esito del colloquio. "Nel contratto col Botafogo c'è una clausola dove c'è scritto che Clarence può lasciare il club, senza pagare alcuna penale, in qualsiasi momento, a patto che non vada a giocare per un altro club. Ha tutte le carte in regola per allenare, avendo percorso tutti gli step, sia in Olanda sia in Brasile". Tanto che si parla già dello staff dell'olandese, che dovrebbe comprendere altri ex milanisti come Stam, Crespo, Davids e Kluivert.

Il 

dado è tratto, restano solo da stabilire i tempi dell'arrivo a Milano. Allegri si era mosso come sempre verso Milanello per dirigere l'allenamento, però con lo stato d'animo di chi si sente già silurato. E Pippo Inzaghi era rimasto in lista d'attesa, prontissimo alla chiamata per il battesimo da mister in serie A, come quando in campo bruciava gli avversari e il fuorigioco. Poi Galliani gli ha comunicato l'accelerazione a favore di Seedorf. La partita di Coppa Italia con lo Spezia, che segnerà il debutto dall'inizio di Honda e che è rimasta la strada più praticabile per raggiungere l'Europa League, sarà dunque preceduta da una conferenza stampa dai contorni ancora indefiniti, sotto i riflettori della sala stampa del Meazza, davanti a frotte di increduli giornalisti giapponesi.


Intanto Galliani si è detto "assolutamente dispiaciuto per Allegri e per come è andata, soprattutto dal lato umano. Questo è il calcio". Così l'ad rossonero, dopo aver parlato alla squadra in un incontro durato circa un'ora e pranzato con Allegri, che ha lasciato il centro sportivo dopo aver salutato uno per uno i dipendenti, ha commentato sul sito del club l'esonero del tecnico livornese.

La surreale situazione e l'interregno di Tassotti sono il frutto degli eventi delle ultime ore. Metà campionato se n'è andata e il Milan è già sicuro di averlo buttato via tutto intero: ha 30 punti in meno della Juve, 20 in meno del Napoli terzo in classifica e col suo undicesimo posto sta appena sopra lo scivoloso gradino della lotta per non retrocedere. Le 7 partite perse - molte proprio come quella contro il Sassuolo, cioè per sbadataggine e deconcentrazione - hanno di fatto chiuso la stagione di Allegri: le squadre italiane sono incapaci di seguire un allenatore che sanno essere già precario a settembre o addirittura, come nel caso specifico, occupante molto pro tempore di una panchina il cui successore doveva soltanto aspettare oltre oceano l'investitura ufficiale. Il precario stesso, al di là delle proprie intenzioni, non riusciva a non trasmettere all'esterno - e quel che più conta all'interno - un'immagine di fatale provvisorietà.

L'illusione che il Milan potesse fare eccezione ha vacillato per quattro mesi e mezzo. Poi, però, è crollata sotto i colpi del giovane Berardi, cioè del più estemporaneo tra i pochi campioncini autoctoni attuali: viveva in Calabria e giocava per hobby, prima che il Sassuolo lo scovasse fortuitamente e ne scoprisse le doti di goleador istintivo e indomabile. La Juventus lo ha carpito in anticipo alla concorrenza, il che alimenta le rimostranze di Berlusconi, descritto come furioso. Il presidente della Confindustria Squinzi, per giunta tifoso milanista ultradichiarato, lo ha battuto e la sconfitta è stata parecchio allegorica: non solo l'ha firmata un talento sfuggito a una pesca non più miracolosa e punito da Sacchi per l'indisciplina nelle Under azzurre, ma il Sassuolo ha trionfato nel piccolo stadio di proprietà, dolorosa metafora di un miraggio che Galliani insegue da anni e che Barbara Berlusconi vorrebbe trasformare in realtà.

Il nuovo scenario della crisi in atto non è poi troppo dissimile da quello che l'aveva accompagnata finora. Il comunicato all'Ansa col quale la neovicepresidente ha bruciato tutti sul tempo, anticipando la decisione della cacciata di Allegri che Galliani avrebbe poi dovuto ratificare in veste di vicepresidente delegato alle questioni sportive, chiarisce ulteriormente la vicenda. Lo scettro è sempre in mano a Berlusconi padre. Ma Barbara, dirigente in ascesa, non è affatto confinata al solo settore commerciale. In tutto questo Inzaghi, che alla guida della Primavera ha lavorato bene e che proprio poche ore prima del tracollo di Reggio Emilia aveva vinto il derby minore a Interello, era stato allertato per giocarsi un'occasione imperdibile, col sostegno di Filippo Galli, responsabile di un settore giovanile che sta cominciando a sfornare qualche talento, dopo lunghissimo digiuno.

Poiché in campionato l'unico obiettivo plausibile, ma complicato, è l'Europa League, raggiungibile appunto anche attraverso la Coppa Italia, ora il vero esame diventa la Champions League, che da calciatore fu il terreno prediletto da Inzaghi e di Seedorf: passare il turno con l'Atletico Madrid e entrare nei quarti di finale significherebbe vincere la prima grande sfida da allenatore neofita. Invece Allegri la sognava come riscatto e come dimostrazione che il suo ciclo - uno scudetto, un secondo e un terzo posto - non è stato certo da buttare.

Il destino ha voluto che la situazione precipitasse proprio contro il Sassuolo, la squadra che lo ha veramente lanciato in panchina. Ma è stato, in verità, anche l'esito delle disavventure di un'annata disgraziata. Per gli infortuni di El Shaarawy, di Abate e di mezza squadra. Per le intermittenze di Balotelli. Per le amnesie di una difesa sconcertante. Per la scarsa personalità dei presunti leader, Kakà escluso. Per i troppi passaggi sbagliati da una squadra che gioca male soprattutto perché regala sistematicamente il pallone agli avversari. E per la sua riluttanza a gettare nella mischia qualcuno tra i più esperti: non è ad esempio improbabile che un impiego anticipato di Pazzini, col Sassuolo, o il deciso lancio di Honda e Rami avrebbero cambiato il corso della partita. Ed è quasi certo che Montolivo e Poli avrebbero meglio sorretto l'incerto centrocampo.

Adesso la famosa sterzata deve arrivare innanzitutto dalla squadra. Il Milan di Balotelli, Kakà e Honda, di El Shaarawy, Poli e De Sciglio, di Montolivo, Pazzini e Abbiati non è da undicesimo posto. Tuttavia si è cullato troppo a lungo su questa certezza e ne ha pagato le conseguenze. L'avventura riparte dalla Coppa Italia, a San Siro contro lo Spezia. E' un approccio morbido e insidioso al tempo stesso, su una panchina mai così scottante nell'era Berlusconi.

ALLEGRI RINGRAZIA - Massimiliano Allegri ringrazia "la proprietà e la società del Milan per le tre stagioni e mezza di panchina rossonera. E' stata - ha spiegato l'allenatore esonerato in una nota affidata all'Ansa - un'esperienza professionalmente gratificante, condita da importanti successi".

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